
Patty Boner: Torino, amore al primo assaggio!
La nostra amica blogger specializzata nei viaggi e nel cibo di tutto il mondo, Patty Boner, ci racconta del suo amore al primo assaggio a Torino!
Leggendo il suo post molto dettagliato, sembra di viaggiare con lei nella meravigliosa città di Torino!
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Una Mole in… primavera, colombe d’Italia e cioccolato piemontese
Presentiamo “UNA MOLE IN…PRIMAVERA, COLOMBE D’ ITALIA E CIOCCOLATO PIEMONTESE”, prima edizione di una manifestazione a ingresso libero dedicata ai dolci pasquali; l’ impasto del lievitato per eccellenza; il panettone, prende le forme di una COLOMBA e il CIOCCOLATO si trasforma in UOVO; magia delle pasticcerie e delle aziende artigianali che durante il periodo pasquale creano dei veri prodigi.
Da tutta l’ Italia i maestri pasticceri porteranno a Torino la loro alta artigianalità, faranno degustare e conoscere le ultime novità in fatto di lievitati, che saranno venduti al prezzo speciale di € 23.00 al kg e faranno conoscere i dolci tipici del loro territorio, della loro zona e della loro tradizione, mentre i maestri cioccolatieri esporranno i loro capolavori.
Forte del grandissimo successo riportato nella quinta ed ultima edizione di “UNA MOLE DI PANETTONI” con i suoi 12000 visitatori e la grande quantità di prodotti venduti, la società Dettagli eventi ha deciso di focalizzare il Suo interesse verso questa versione di lievitato di alta pasticceria e verso il prodotto dolciario simbolo della prima capitale d’Italia e “capitale del gusto” italiano: il cioccolato. A conquistare gli appassionati, sono proprio quelle piccole rivoluzioni che si compiono alla fine di pranzi e cene nel periodo pasquale, quando il mondo della pasticceria regala ogni anno novità dettate da qualità, ricercatezza e talento che dimostrano come si possa innovare con creatività e competenza.
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Dove mangiare a Torino
fondato nel 1757, è un luogo di culto, storicamente frequentato dagli amanti del bello e della buona tavola.
Ai suoi tavoli per almeno tre secoli si sono avvicendati personaggi da ogni dove, Cavour ne è stato un habitué, Casanova, Puccini, Balzac, Nietzsche, Verdi, Marinetti, D’Annunzio, la Famiglia Agnelli e lo scrittore Mario Soldati sono solo alcuni degli illustri ospiti di Del Cambio; così come Eleonora Duse, Maria Callas e Audrey Hepburn.
Un tuffo nel passato della storia d’Italia e di Torino, degustando la raffinata cucina dei maestri del gusto.
Il ristorante “più alto d’Italia“, il nome è Piano35 perché si trova al trentacinquesimo piano della torre di Intesa San Paolo di Torino, disegnata dall’Architetto Renzo Piano, e sede del ristorante.
Uno spettacolare ristorante con 60 (bramati) coperti, ampie vetrate su tre lati e vista immancabilmente mozzafiato su Torino, Monviso e annesse Alpi Cozie.
Pizzeria da Gino -via Monginevro, 46
Gino è una tappa fondamentale per chi vuole conoscere una specialità della tradizione torinese: la pizza al tegamino (o al padellino, che dir si voglia). Più piccola, più alta, farcitissima.
Se arrivate fin qua per assaggiarla, non perdetevi per nulla al mondo la farinata di Gino, un’istituzione in città.
Ristorante Monferrato Via Monferrato 6, 10131 Torino
011 8190661 – 011 8190674
Questo locale, situato nel suggestivo quartiere del “Borgo Po” e con prospettiva sul tempio dellla Gran Madre, è uno dei locali sia per età che per tradizione più longevi della città (1820). La cucina è quella classica Torinese, con selezionate carni di razza Fassone Piemontese e Bue Grasso di Carrù. Qui è possibile trovare il carrello dei bolliti, la Finanziera, il brasato al Barolo e il ricercato agnello Sambucano; a seconda della stagione asparagi, funghi porcini e tartufi d’Alba padroneggiano nel menù. La pasta fresca è rigorosamente “fatta in casa”, i dolci sono prodotti giornalmente e la frutta sciroppata è preparata in proprio. Il ristorante mette a disposizione della propria clientela una fornitissima ed assortita cantina con più di 600 etichette di vini nazionali ed internazionali con una particolare attenzione all’offerta regionale. L’ambiente, classico ed elegante, è diviso in 3 accoglienti salette. Per l’estate il locale è munito di aria condizionata ed è sempre possibile cenare all’aperto nel piccolo ma suggestivo dehors.

Curiosità di Torino
La colazione è un rito, non a caso è il momento più importante della giornata e una colazione nutriente ci regala quella sferzata di energia che ci fa tirare avanti tutta la giornata.
Caffè Al Bicerin Piazza della Consolata 5, Torino
Dal 1763 a Torino.
Immaginate di essere in pieno Ottocento… immersi nel profumo che avvolge il locale… sedetevi allo stesso tavolino di Cavour… ordinate un bicerin e godetevi il suo gusto dolceamaro fatto di cioccolata, caffè, crema di latte. Questo, e solo questo, è il bicerin, la bevanda simbolo di Torino, nata qui, ideato da Cavour Un luogo dove la golosità ha fatto storia. Varcate la soglia del Caffè Al Bicerin per scoprire la calda ed elegante atmosfera di questo minuscolo locale, rimasto identico a com’era duecento anni fa. Meta obbligata ed esperienza imperdibile per tutti i golosi.
Oggi si fa ancora come allora, cioè aggiungendo cioccolata calda e crema di latte dolce al caffè espresso. Nei primi anni il rituale del servizio prevedeva tre varianti “pur e fiôr”, con solo caffè e latte, “pur e barba” con caffè e cioccolata, oppure “un pô d’ tut” con tutti gli ingredienti.
Il Giandujotto potete trovarlo da Guido Gobino, via Lagrange 1, Torino
I giandujotti, sono dolcetti a forma di piccola barca rovesciata letteralmente inventati dai cioccolatieri torinesi per reagire al blocco europeo del cacao imposto da Napoleone. Sostituito nell’impasto dalle nocciole tostate (prima clandestinamente, poi come cioccolato alla nocciola detto “Gianduja”). Indipendentemente da come è fatto –a mano, modellato e colato in stampi, oppure estruso da una macchina– il Tourinot di Guido Gobino con il 30% di nocciole in 5 grammi di cioccolatino, resta le migliore tra le mille tentazioni dolci della città.
Gelato | Alberto Marchetti
In piazza Paleocapa c’è il primo, timido Grom, che i volenterosi fan salutano come il luogo da dove tutto è cominciato. Poco distante, sempre nei pressi della stazione, c’è invece Alberto Marchetti con irresistibili versioni dei classici, dal gianduja allo zabajone, e spunti più creativi, vedi farina bona. Sì, certo, con la primavera arriveranno anche le granite.
Alberto Marchetti, via Vittorio Emanuele II 24/bis, Torino.
Cioccolata Calda | Caffè Platti
E’ una bomboniera ovattata in stile Belle Epoque, fa due versioni strepitose, quella normale (si fa per dire) e l’altra, un paradiso in terra, con tonica aggiunta di Cointreau e scorzette d’arancia.
Platti, corso Vittorio Emanuele II 72, Torino.
Meringa con la panna | Ghigo
Per chi è nato a Torino lo spumone bianco di zucchero e albume esposto in bella vista sui banconi delle pasticcerie è il dio delle madeleine. Specie se al momento del servizio viene aggiunta con gesto risoluto una palettata di panna montata fresca. Per chi intende reagire alle misure mignon di pasticcini e cioccolatini, la meringa con panna torinese è un invito al club dei trigliceridi. Quella che nel 1870 quando è stata aperta, era solo una latteria, oggi spicca come migliore interprete della città, trovate la pasticceria Ghigo lungo i portici di via Po.
Pasticceria Ghigo, via Po 52/b , Torino.
Marron Glaces | Pfatisch
Per ritrovare i sorrisi persi durante la giornata nulla può come la castagna sciroppata e coperta da glassa di zucchero, raccolta perlopiù nella vicine valli del cuneese, specialità di casa Pfatisch insieme all’imperdibile Umbertino, biscotto-omaggio per il principe Umberto II. Siamo ovviamente in un caffè storico fondato nel 1915 da un pasticcere bavarese dove sottoporsi volentieri all’estasi del marron glaces, che è meglio.
Pfatisch G., via sacchi 42, Torino.
Marocchino | Pasticceria Venier
Trattasi di caffè servito in un bicchiere di vetro con l’aggiunta di cioccolato fondente sul fondo, quindi latte schiumato con sploverata finale di cacao amaro. Un po’ fratello minore del Bicerin vanta innumerevoli estimatori, specie nell’esecuzione della nota pasticceria Venier.
Pasticceria Venier, via Monte di Pietà 22/b, Torino.
Zabajone | Al Bicerin
Decidete voi se credere ai reggiani che rivendicano l’invenzione, o alla versione torinese che accredita l’ideazione dello zabaglione al frate francese Pasquale de Bayon (da cui crema di San Bajon), che consigliava alle parrocchiane di riaccendere il testosterone del coniuge con un tuorlo d’uovo, due cucchiai di zucchero, due gusci d’uovo di vino marsalato e uno di acqua. Quel che conta è provarlo nel già citato Al Bicerin, oppure al Caffè Fiorio, in via Po, 8, rinomato anche per li suoi gelati.
Caffè Al Bicerin, piazza della Consolata 5, Torino.
Pastiglie di Zucchero | Leone.
La dicitura completa è: pastiglie di zucchero della tradizione torinese, delicata confetteria a base di zucchero a velo, con innesto di estratti di erbe e piante aromatiche. Ma ai torinesi, e per fortuna a molti italiani, la spiegazione della famosa pastiglia Leone non serve. Inventata ad Alba, nelle Langhe, oltre 150 anni fa, si è evoluta con il gusto dei più, tanto che oggi esistono pastiglie al gusto di Chinotto di savona, al Panettone, o addirittura all’assenzio.
Pastiglie Leone, via Italia 46, Collegno (TO).